Continua il percorso sinodale tra sfide e prospettive, dialogando sui “Cantieri di Betania”. Camminare insieme. Uno slogan? No, l’unico obiettivo al centro dell’incontro che si è svolto ieri sera al centro pastorale diocesano. I protagonisti? Un centinaio di coordinatori parrocchiali del cammino sinodale assieme all’equipe sinodale diocesana e all’ arcivescovo Angelo.
Urgente il desiderio di guardarsi in faccia, di vivere un momento di fraternità, di incoraggiarsi assieme a perseguire il percorso sinodale. Per alcuni faticoso, per altri appare quasi una ripetizione dello scorso anno, altri coordinatori sono nuovi e non conoscono un lessico oramai comune a tanti: tavoli, cantieri, strumenti, sogni, narrativa, fase sapienziale…
“Sembra di essere all’interno di un vero e proprio cantiere – dice Nadia –, ora si tratta di indossare il berretto e salire sull’impalcatura; è faticoso ma lo facciamo assieme senza aver paura”. Un invito forte, un’immagine chiave quella del cantiere che ci accompagnerà per tutto questo secondo anno di sinodo.
Se lo scorso anno è stato dedicato, attraverso incontri di gruppo, all’ascolto di sogni e desideri, quest’anno, a partire dai desiderata e dalle criticità emerse all’interno della Diocesi, si chiede ai vari gruppi di provare a tracciare strumenti e progetti per perseguire questi sogni “si tratta – dice Lucia Panzini, referente diocesana del percorso sinodale –, di continuare ad ascoltare andando più in profondità e lasciando emergere tutte quelle prassi buone e meno buone che già viviamo”.
Quale lo stile da avere per un vero ascolto e confronto? Un dialogo sincero e franco, rispettoso di tutti, che lasci parlare ciascuno e dia a tutti la possibilità di esprimersi. Un dialogo che riesca a mettere in luce punti in comune e valorizzare anche le criticità emerse da qualcuno all’interno del gruppo.
Una sfida non semplice da raggiungere in questo secondo anno, anche perché le attese di quanti sono già stati coinvolti lo scorso anno sono molte.
Una sfida che richiama ancora una volta il camminare a braccetto laici e presbiteri e lo conferma ancora una volta l’arcivescovo: “impariamo a camminare assieme in sinodalità e lasciamoci guidare dallo Spirito Santo, unico vero maestro d’orchestra che guida i nostri passi”.
Insomma il percorso sinodale, tra sfide e prospettive, continua all’interno della Diocesi e vede porre in atto già diverse strategie: l’ufficio scuola sta coinvolgendo, mediante gli insegnanti di religione, oltre 2000 ragazzi che si stanno interrogando su cosa desiderano dalla Chiesa, la consulta delle associazioni laicali ha già in programma due incontri per aprire tavoli sinodali sui cantieri di Betania che riguardano i giovani e le famiglie, alcune parrocchie stanno lavorando in sinergia per confrontarsi sul cantiere della catechesi, altre parrocchie sono invece maggiormente coinvolte nel cantiere della missionarietà.
Quanta vita! Quanta speranza per una Chiesa aperta, gioiosa, trasparente, accogliente.
Una Chiesa bella quella che desideriamo… un sogno che è già realtà.
Avanti tutta in questo cammino sinodale!
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